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martedì 16 dicembre 2008

Come Dio Comanda


Avendo letto il libro (splendido) di Ammaniti mi è difficile parlare del film di Salvatores da cui è tratto senza tenerne conto.
Se la scelta di tagliare qua e là le dinamiche della storia ed un intero personaggio (Danilo) per necessità cinematografiche poteva essere opinabile ma condivisibile, anche nella sceneggiatura più asciutta e compatta sembra mancare la profondità nel delineare i personaggi e il conflitto interiore dei loro rapporti. La regia è cmq rigorosa e senza sbavature, immersa in un limbo acquitrinoso di una provincia indefinita del nord-est. Nonostante una parte centrale un pochino troppo allungata con ampio spazio al dramma consumato nel bosco, il film va in crescendo fino all'epilogo finale e l'ultima bellissima inquadratura del volto umido di Rino Zena accompagnato dalla magica voce di Antony and the Johnsons.
Bravo Elio Gemano nella parte di 4formaggi e Filippo Timi in quella di Rino, ancora un po' acerbo il giovane attore che interpreta il piccolo Zena. Probabilmente a chi non ha letto il libro il film piacerà, io da Salvatores mi aspettavo qualcosa di più.




Knockin' on Heaven's Door - Antony and the Johnsons

mercoledì 16 aprile 2008

Marrakech Express

"Non bastano tutti i cammelli del deserto per comprarti un amico"


















Poncha, Marco, Paolino e Cedro non si vedono da 10 anni ma si ritroveranno uniti in un incredibile viaggio verso il Marocco per recuperare un amico finito in galera per droga.
Uno dei film italiani più belli e sinceri mai realizzati, che ha fatto storia ed influenzato svariate pellicole a venire. Salvatores realizza questo splendido road movie nell'89 primo tasselo della quadrilogia sul viaggio (Turné, Mediterraneo, Puerto Escondido) costruito su una solida sceneggiatura interpretata da grandi attori, Bentivoglio e Abbatantuono su tutti. La riscoperta di un valore fondamentale come l'amicizia tra un filo di nostalgia e sana comicità italiana.
Con l'Italia-Marocco più bella di sempre. 

La Leva Calcistica della Classe '68 - Francesco De Gregori