La camera a spalla di Aronofsky si incolla alla nuca di Rourke fin dalla prima scena e lì rimane per tutto il film, siamo noi ad accompagnare Randy “The Ram" sul ring, siamo noi a lanciarci dalle corde su un tavolo di legno, a ballare con Marisa Tomei (!!!! censura !!!), siamo noi a soffrire con lui e il suo cuore malandato. Mickey Rourke è Randy, non lo intepreta, lo vive con tutta la sua fisicità, donandosi completamente al pubblico in una prova di straordinaria intensità, raccontando la sua vita attraverso la carne maciullata di un lottatore giunto al capolinea. Storia dolorosa e commovente che indaga l'impossibilità di cambiare la propia natura senza possibilità di riscatto.
Ripensandoci l'Oscar per Rourke sarebbe stato un controsenso, lui splendido perdente in mezzo a mille vincenti si sarebbe sentito in imbarazzo o forse dalla galleria avrebbe spiccato l'ultimo salto...
Buio....One Two Three...
6 commenti:
Tra mezzora salgo sul ring anche io!
yeee Ram Jam!!!
Farò di tutto per vederlo anch'io.
Poi ti dico.
Saluti
Joe
Bebebene, ci si sente domani per i commenti ^^
Mi ha messo addosso una tristezza pazzesca, ma mi è piaciuto un sacco.
Commovente, davvero "troppo" toccante.
**SPOILER**
Quando la figlia lo avvicina si avvinghia al suo braccio mentre stanno passeggiando non ho retto...
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