Il viaggio verso il sole, bagno di luce di accecante bellezza tanto viva quanto pericolosa. Un viaggio metafisico nello spazio profondo verso l'ignoto, verso la forza, ad un passo da Dio.
Danny Boyle (Trainspotting / 28 Giorni dopo) costruisce questo fanta-thriller giocando su luci e ombre, colori caldi e freddi, ambienti claustrofobici e immense aperture spaziali. Omaggiando Solaris e 2001 Odissea nello spazio il regista sviluppa una pellicola suggestiva e affascinante la cui unica pecca è di cadere in un pre-finale fin troppo sperimentale, in una rappresentazione acida e malata della paura-follia umana discutibile. Sono cmq gli ultimi splendidi fotogrammi a rimettere il film sui giusti binari sciogliendosi in un caldo abbraccio.
6 commenti:
ma com'è che qui trovo film che su nessun giornale o su nessun festivaldicannesveneziaberlino sento mai citare?
be' thanx so mucho
Eccolo finalmente: il vero erede di 2001 Odissea nello spazio (da cui riprende l’estetica e almeno 4 sequenze in prestito) e Solaris (dal quale invece si porta dietro l’approccio filosofico e metafisico).
L’eclettico (e quasi sempre convincente) Danny Boyle centra il film della vita: nonostante un prefinale (siamo d'accordo) che quasi mette in ombra un primo tempo straordinario e ricchissimo (ma il finale vero e proprio è da restarci secchi) questo mirabolante viaggio nella luce è di quelli impossibili da dimenticare.
Diventerà un cult.
E dopo un anno dalla visione in sala, sento ancora il sole addosso.
Bellissimo.
spino "film miner" colpisce ancora!
devo vederlo!
paolo: sfortunatamente sono tanti, troppi i film che passano inosservati in Italia, alcuni per distribuzioni ridicole...
country: vederlo al cinema dev'essere stato incredibile... il sole non è mai stato rappresentato così vivo e intenso!
ciocco: da vedere, con gli occhiali da sole.
Era da un po' che volevo dirtelo: Spino fai proprio delle belle recensioni. Complimenti!
Keps*
Agente K detto da una copy del suo talento non posso che esserne lusingato
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