UN PROFETA - Francia.
Bellissimo e imperdibile. Tahar Rahim è semplicemente straordinario. Sceneggiatura solidissima per un epico racconto di formazione che si insinua sottopelle senza lasciarti più.
BRONSON - Inghilterra.
Oggetto particolare questa sorta di biopic sulla vita (vera) del più pericoloso criminale inglese ancora detenuto nella carceri di sua maestà. Teatrale, fantasioso, eccentrico con una prova di una fisicità esagerata da parte di Tom Hardy.
CELLA 211 - Spagna.
Luis Tosar ovvero... Malamadre! Il film è lui pochi cazzi però c'è anche una bella storia (tragica) un gran ritmo, fantastici comprimari e un universo carcerario credibile.
C'è roba bella in europa...
11 commenti:
3 grandi film carcerari. prima di vederli il genere non mi convinceva granché, ora invece mi viene quasi da dire: viva la galera! :D
"buon compleanno malik! buon compleanno!!" cit.
basta solo trovare... ;)
adesso che ce l'hai riportata, si
ciao!
voglio segnalarti il mio nuovo blog http://babilondream.wordpress.com/ , nel cui blogroll ti ho aggiunto ;) a presto!!!!!
dimenticavo ma in italia?? attendo con ansia l'ultimo di Sorrentino (this must be the place) l'unico in cui ripongo le mie ultime speranze..
Non conoscevo Bronson, grazie! Gli altri due mi sono piaciuti veramente moltissimo!!
Ale55andra
Lorant beh dai anche Garrone qualcosa di buono lo ha fatto e anche Giorgio Diritti
mi garbano sia chiaro, Gomorra, L'uomo che verrà mi son piaciuti, ma Sorrentino per me è un sempre un pollice più in alto di tutti, sarà per il gusto delle inquadrature, sarà il gusto registico, non me lo sò spiegare.
Ho visto l'ultimo di Ascanio Celestini, "La pecora nera" (molto "nido del cuculo") ma merita davvero, a Venezia quest'anno mi son rincuorato un pochettino, in fondo qualcosa in italia c'è basta cercare..
a presto
La Pecora nera lo vorrei vedere me ne hanno parlato tutti bene ;)
Dei tre ho visto Bronson e condivido con te il parere su Hardy. Istrionico. Il film m'è piaciuto molto nella prima ora, dopo perde di ritmo insistendo forse troppo sulla scelta teatrale. Accorciabile.
Il Profeta l'ho visto sottotitolato in serbo-croato e doppiato in chissà quale altra lingua in un viaggio in autobus ai confini della realtà, destinazione Lubiana. Da rivedere per capirci qualcosa.
Un po' in ritardo, ma visto il tema centrale della vita dietro le sbarre mi sento di consigliare il buon Chopper con un bravo Bana. Stavolta ci spostiamo nella terra dei canguri.
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