Sono anni ormai che sono combattuto su una decisione fondamentale... iniziare una collezione in vinile o continuare con i soliti anonimi CD? Sulla carta non c'è partita lo sappiamo tutti, ma fino ad ora avevo resistito a denti stretti, stoico, senza cedimenti...
sgranando gli occhi davanti agli scaffali di Vinilmania o sognando un giorno di entrare al Championship Vinyl per farmi consigliare da Jack Black che mi avrebbe salvato rifilandomi Blonde on Blonde...
Alla fine non sono un prodotto della mia generazione, non mi appartengono, mi dicevo. Non avere un giradischi funzionante in casa ha sempre funzionato da deterrente, non avere in eredità da mio padre o mio nonno una collezioncina di dischi anche... fino a ieri sera. Cerco in soffitta una vecchio libro d'arte del liceo e spostando uno scaffale impolverato eccolo lì... il santo Graal! Il classico scatolone dimenticato zeppo di dischi, solo musica italiana e vabbè non si può avere tutto dalla vita, però album niente male, De Gregori, Venditti, i primi di Zucchero, Battisti, Mina, De Andrè ecc...
Ed è stato lì, guardando le copertine enormi, aprendo la doppia facciata, sfogliando la velina dei dischi, annusandoli che ho capito di essere fottuto. So che è l'inizio della mia rovina, lo so per certo, non c'è ritorno.
Chi mi vende un giradischi?
19 commenti:
Il vinile ha sempre il suo fascino, c'è poco da fare ^___^
ora si' che son dolori!
:-P
Non so. Se vai sulle cose nuove, mi sa che non trovi tutto. E se vai ai mercatini del vinile sono degli autentici farabutti, anche se ogni tanto si riesce a fare qualche affare però fuori dai circuiti collezionistici. Io ho una discreta collezione, però l'ultimo vinile nuovo l'ho comprato 15 anni fa. Comunque il loro suono suono e il loro fascino è intramontabile.
E' una malattia terribile e cronica, se ti prende è finita.
Io l'ultimo vinile che ho preso è stato il doppio WOAD del Boss.
Naturalmente ho preso anche il CD, perchè comunque è più comodo.
Funziona così se ti prende la malattia compri doppio, almeno i dischi che più ti piacciono.
Se vuoi un consiglio per un buon giradischi audiophile/nostrappovene, ti consiglio di dare un'occhiata al catalogo Project, forse i giradischi con il miglior rapporto qualità prezzo in circolazione, e tutti di impostazione audiophile.
Se invece non hai grandi problemi di pecunia, beh allora ti puoi veramente sbizzarrire...e anche farti molto ma molto male.
ciao, silvano.
Non te pentirai. Oddio, le tue tasche forse si, ma tutto sarà ripagato. Mi ricordo quando mio padre mi portò un suo vecchio giradischi che aveva fatto riparare, circa un anno fa, insieme al vinile di Closing Time di Tom Waits. Quando lo misi su per la prima volta su una sensazione bellisima, ed è vero che non sono della nostra generazione (tantomeno della mia)ma forse è anche per quello che acquistano tutto questo fascino. Certi dischi acquistano qualcosa in più ascoltati su vinile (Nebraska, ad esempio, è tutta un altra esperienza), e anche le ultime ristampe in 180gr sono una cosa favolosa. Altro che CD, ma sul serio.
E' inutile che lo dica io, che ai vinili ci sono tornato.... comunque benvenuto!
Grande Spino!
Anch'io ho una collezione di vinili raccattati quà e là con un po' di fortuna.
Ho anche qualche doppione se possono interessare scambi.
Un piatto ce l'avrei per te, vale poco, ma in attesa di passare a qualcosa di meglio può andare. Ora ho un technics.
A proposito di vinili, se vi capita di andare a Berlino, non potete perdervi Pedro e il suo magnifico negozio http://www.platten-pedro.de
wel: è propio un altro mondo.
ciocco: i know :(
Lucien: come mai così scettico sugli usati? dai i collezionisti mica venderanno tutti fuffa
Silvano: grazie mille della dritta!
Tob: Closing Time come battesimo non dev'essere male eh eh
Maurizio: e hai fatto benissimo!
Jo: wow! sarebbe fantastico, almeno testo in che stato sono quelli che ho a casa. grazie mille
l'inizio della fine.
Anche io non ho un giradischi a casa 3 anni fà mi è capitato tra le mani quello di mio zio "pijatelo è tuo" mi disse, dopo non so quanti secoli di soffitta. C'era un motivo perchè era lassù, era rotto e aggiustarlo costava quanto ricomprarlo.
Per ora sono salvo, ma se me ne caipita uno tra le mani è la fine.
certe volte le coincidenze sono incredibili, stiamo passando la stessa linea nello stesso momento.
Io son quasi vecchietto, e un pò di vinili me li son goduti negli anni 80, poi son passato al cd come tutti.
Ho appena deciso di tornare al vinile per vari motivi (che spiegherò presto in un mio post), uno dei principali è comunque che mi son rotto le palle di vedere CD che io ho compro al momento dell'uscita e che vengono ripubblicati con bonus track dopo qualche mese.
Mi sento decisamente preso per i fondelli.
Quindi torno al vinile, meno dischi, facciate corte, ma il gusto di mettersi li e di ascoltarlo "veramente".
8 canzoni anzichè gli attuali 29.000 mp3 che ho sul pc...
E comunque, e te lo dico perchè ho un amico che è passato al vinile anni fà, il vero rischio sono le vacanze negli USA e/o a Londra.
Che ci sono negozietti di solo vinile che...
Questo mio amico quest'estate è stato a Memphis e ha comprato 63 vinili di R&B, Blues e jazz anni 60...
scusa il commento lungo, ma come ti ho scritto mi colpisci sul vivo. :-)
Zoost.
Dirk: ti sei salvato per un pelo
Zoost: il discorso delle mille ristampe, oltre al costo esagerato in italia dei CD nuovi in uscita è cosa ormai appurata, una mezza truffa per gli appassionati...
sarò a Londra a giugno... devo iniziare a risparmiare...
Spino, Londra ok per il vinile, ma se ti capita di andare a Parigi, fai un fischio che ti do l'elenco di tutti i negozi dove puoi trovare delle cose impensabili...Pazzesco cosa c'è, da negozi da pochi euro dove puoi trovare lps dei grandi gruppi anni 70 a boutique, dove ci sono stampe originali anni 60/70 ancora sigillati.
Se poi sei anche appassionato di jazz vai in overdose.
ciao (a disposizione) silvano.
Ok, poi non ti stresso più, ma ti assicurpo che ascoltarsi Nebraska così è una cosa completamente diversa dell'ascoltarlo in cd:
http://31canzoni.blogspot.com/2008/11/canzone-n-20-nebraska-bruce-springsteen.html
ciao :-D
Spino: benvenuto nel mondo del vinile! Io non ho una collezione enorme, ma subisco tremendamente il fascino della puntina. Confermo il consiglio di Jobander: quel negozietto di Berlino è una chicca. 1 metro e mezzo di Clash e 250mila dischi...!
Su Londra purtroppo non sono informata.
Macché fuffa! Si trovano cose fantastiche. Dicevo farabutti perché sparano dei prezzi assurdi.
Dottò, i primi 45 e 33 ce li ho da quando avevo 3 anni, ora ne ho quaranta. Ho più di duemila vinili e quando, negli anni '80, i miei amici collezionisti mi dicevano di venderli, li mandavo affanculo. Ho Sgt. Pepper's della settimana in cui è uscito, un bootleg del X di cui ci sono 500 copie in tutto il mondo, dischi originali dei Blasters, dei Mink De Ville, Affanculo il CD. Il primo che comprai fu Led Zep II ed aveva un soffio di fondo terribile. Ho centinaia di CD, ma nulla può ripagare l'ascolto di Catholic Boy di Jim Carroll su vinile, con quegli scricchiolii mentre leggi Basketball diaries...
Silvano: grazie me ne ricorderò
K: nella prossima visita a Berlino sarà tappa fissa
Lucien: ah ok, si a volte prezzi assurdi...
Favollo: benvenuto!
duemila???? giusto na robetta.... sarei curioso di vedere come li hai ordinati.
Ho un vecchio banco alimentare dei primi del novecento che mi sono restaurato a mò di libreria: alla base una fila unica, ordinata per generi, dal blues al death metal , passando per tex mex, punk americano e suoni della blank generation
Attento...è un tunnel senza uscita.. :)
Anche io mi sono lasciato travolgere dai ricordi e dalla nostalgia e ho recuperato un vecchio giradischi della mia dolce metà lasciato in disuso nella soffitta.
L'ho rimesso in sesto e ora gira che è un piacere..non sarà un capolavoro di tecnologia e suono ad alta definizione , ma finalmente posso risentire la collezione jazz di mio padre , i dischi ( belli e brutti ) della mia gioventù e , cosa più bella , scartabellare nei negozi tra vinili storici , usato e buone ristampe.
Viva il vinile !
Ma ovviamente non è possibile abbandonare il freddo e quasi anonimomo, ma ormai indispensabile, cd.
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