In The Mist c'è da chiedersi cosa terrorizzi di più se la brulicante umanità chiusa sotto vuoto in un supermarket o la nebbia ancestrale che la avvolge popolata da esserini disgustosi di tutto rispetto...
Il campionario messo in scena da Frank Darabont è infatti uno spaccato (a tratti forse esagerato) delle più meschine e abiette pulsioni umane che davanti all'ignoto scatena istinti primordiali ben più spaventosi di due tentacoli famelici.
Un Horror riuscito che cita Carpenter (The Thing, The Fog) e mantiene un'atmosfera da B movie che ormai sempre più raramente capita di vedere... e poi quel finale nerissimo e necessario!
4 commenti:
mi fa venire in mente un racconto di stephen king
Anch'io ho riscontrato una esagerazione nel dipingere i personaggi dentro il supermarket ma, nell' ottica del B-Movie a cui Darabont sembra volersi rifare, mi sono sembrati perfetti.
E il finale? Mamma mia! Terribile ma fondamentale!
anonimo è propio tratto dal suo libro (raccolta scheletri).
Il regista aveva già adattato dai suoi romanzi "Le ali della libertà" e "Il miglio verde" ;)
Well: Alla prima inquadratura con la locandina di The Thing già sorridevo eh eh
io l'ho visto domenica e m'è piaciuto molto. l'orrore non sta fuori ma dentro di noi. certo non è originale, ma darabont i film li sa fare e secondo me si vede
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