giovedì 3 aprile 2008

Marie Antoinette

Se hanno fame, che mangino brioches.

Appaiono i titoli di testa, un titolo bucato su rosa shocking che ricorda i Sex Pistols e il riff di una chitarra elettrica... forse non sarà il "classico" film in costume.
Sofia Coppola (Lost in Translation) compie un'operazione tanto rischiosa quanto vincente, rileggendo in chiave postmoderna la vita della giovanissima regina di Francia (interpretata magistralmente da una splendida Kirsten Dunst) che si muove tra le stanze di Versailles in una fusione praticamente perfetta di glam/rock dove tutto sembra eccessivo ma allo stesso tempo funzionale, dallo sfarzo dei costumi (Oscar) alle acconciature vertiginose, dall'esplosione colorata di torte e pasticcini all'infinita collezione di scarpe tra le quali spunta uno sgualcito paio di Converse, fino all'azzeccato anacronismo della colonna sonora tra cui Cure, Siouxie, Aphex Twin, Air, Strokes.
Non una ricostruzione storica quindi ma uno spaccato personalissimo sull'esistenza, i drammi, le paure di un adolescente come tante altre, annoiata e spaesata in un contesto che non le appartiene, prigioniera nella sua gabbia dorata, mentre la Storia, quella vera, viene lasciata fuori dalle vetrate della reggia fino a quando non potrà essere ignorata.

Natural's Not in It - Gang Of Four

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Kirsten Dunst. Rosa. Gelatine. Scarpe. Stucchi bianchi. Erba sfiorata dalle dita. Cosce nude. Alba. Versailles. Rivoluzione. Vetri infranti. Torte alla crema. Piume. Pop. Teatro. Champagne. Inchini. Danze. Stoffe vellutate. Baci accennati. Dadi. Ventagli. Acconciature fino al cielo. Età dell’innocenza. Kirsten Dunst.

Spino ha detto...

e molto molto altro... eh eh