giovedì 13 marzo 2008

L'amico di Famiglia


Un film viscido e maleodorante come il suo protagonista, un sarto-usuraio dalle fattezze sgradevoli e dalla personalità nauseante (splendido Giacomo Rizzo) che si sviluppa tra i palazzi dell'Agro Pontino immersi in un'atmosfera rarefatta e surreale che ricorda l'arte di De Chirico. Sorrentino racconta la perdita di identità morale e le bassezze dell'animo umano dipingendo un quadro di solitudine e malvagità dove la ricerca dell'amore cercato, imposto e alla fine trovato non si rivelerà altro che una mera illusione.
Come di consueto Sorrentino muove la macchina da presa come pochi altri, regalando inquadrature di puro talento.
Rimane cmq inferiore ai due capolavori precedenti del regista napoletano "L'uomo in più" e soprattutto "Le conseguenze dell'amore" per una sceneggiatura leggermente forzata in alcuni punti e una tensione che va un po' scemando nel finale, ma alla fine ad un film che inizia sulle note di Anthony & the Johnson non si può che volere un gran bene.

Non confondere mai l’insolito con l’impossibile

My lady story - Anthony & the Johnson

2 commenti:

Matteo Bianchessi ha detto...

Seguo sempre il suo Blog. Complimenti, veramente molto interessante. Complimenti.
Matteo Bianchessi
www.bianchessi.blogspot.com

Spino ha detto...

Ciao Matteo, grazie e benvenuto.