Venezia merita un post, anzi ne meriterebbe 67 per ogni emozione vissuta al Lido, merito di Chiara che non finirò mai di ringraziare e che ha reso possibile uno dei miei sogni, vivere il cinema dall'interno, da una prospettiva privilegiata in una delle rassegne più importanti. L'atmosfera del lido è unica e anche se abbiamo potuto assistere ad una sola proiezione (Miral di Julian Schnabel) resta il ricordo di un'esperienza indimenticabile.
Peccato non aver incrociato Tarantino... gli avrei suggerito di far vincere Sofia, così... sulla fiducia. A quanto pare non ce n'era bisogno.
Miral è palesemente schierato, e vorrei anche vedere, essendo scritto da Rula Jebreal amica e ora compagna di Julian Schnabel, e questo a ben vedere è un po' il difetto che si porta dietro il film insieme ad una sceneggiatura con qualche lacuna... per lo stesso motivo però si fa amare nella passionale e sentita messa in scena di questo corale affresco al femminile che mischia esperienze reali della stessa Rula a fatti più o meno romanzati. Schnabel regala sprazzi di grande cinema con alcune sequenze meravigliose e di grande impatto, l'attentato nel cinema con la citazione a Polanski e il suicidio della giovane donna su tutte, dirigendo con delicatezza e musicalità. Una storia commovente che nonostante non aggiunga nulla sul piano del dialogo israeliano/palestinese rimanda ad un appello di pace che deve essere tenuto sempre vivo.