venerdì 30 gennaio 2009

5 Dreams

Ognuno ha i suoi sogni nel cassetto, alcuni possibili altri irrealizzabili oppure con un po' di fortuna...
Ecco i primi 5 che mi vengono in mente e i vostri?


1 Lavorare per la Pixar, mi accontento anche di uno stage eh...


2 Campeggiare almeno una notte sulle rive del lago di Loch Ness


3 Trasferirmi a vivere nel Greenwich Village


4 Assistere ad un'invasione aliena


5 Passare una notte con Natalie Portman

giovedì 29 gennaio 2009

Sharky Infuser

Perfetto per il Tè delle cinque...
Design by Pablo Matteoda

mercoledì 28 gennaio 2009

Can You Hear Me?

Alla fine due righe sull'ultima fatica(?) di Bruce dovevo scriverle. Tralasciando la copertina orrida... nel caso servisse un grafico sono disponibile... ho ascoltato, assimilato e metabolizzato il disco per giorni e a fronte di uno sgomento iniziale devo dire che con il passare del tempo e degli ascolti Working on a Dream è cresciuto rivelando però anche tutta la sua natura disomogenea. Il disco "pop" che tanti, me compreso, temevano alla fine si è rivelato tale solo in parte... per fortuna. Se in alcuni casi la produzione di Brendan O' Brien è riuscita a creare quel "wall of sound" alla Phil Spector che tanto amava Bruce da giovane come in Life Itself o nella riuscitissima This Life, in altri episodi i pezzi ne escono troppo carichi ed eccessivamente arrangiati: Queen Of The Supermarket, Surprise Surprise e Kingdom Of Days che pagano anche lo scotto di testi non propio all'altezza del loro autore. Tra questa manciata di canzoni Bruce dissemina qua e là canzoni di buon livello ma che poco si integrano con una visione d'insieme. Si va dal rock deciso di Lucky Day al blues del delta di Good eye, dalla dylaniana e bellissima Tomorrow Never Knows alla struggente Last Carnival dedica crepuscolare a Danny. 
Ad aprire e chiudere (anche se come bonus) il disco sono due schegge impazzite, due diamanti rari che meriterebbero discorsi a parte. Di The Wrestler si è già detto tutto, perfetta, spontanea e commovente, esempio perfetto di cosa sappia fare quest'uomo con una chitarra e una storia di uomini in cerca di riscatto. Ma il brano che più stupisce e spiazza è Outlaw Pete, messa lì in apertura, 8 minuti di montagne russe sui monti Appalachi in compagnia di Morricone sul sedile davanti e dei Kiss su quello dietro, epica e polverosa con una scrittura cinematografica che ricorda i primi lavori e quel cresendo di archi questa volta si necessari e perfetti.. CAN YOU HEAR MEEEEEE?



This Life - Bruce Springsteen

martedì 27 gennaio 2009

First Frost

Per il ciclo album rassicuranti...



California in Popular Song - The Lucksmiths

lunedì 26 gennaio 2009

Appunti per una Storia di Guerra

"In quei giorni passavamo tutto il tempo sulla collina, perché scendere in paese era diventato troppo pericoloso. Christian sembrava cresciuto di colpo. Non avresti mai detto che avesse ancora (e soltanto) diciassette anni. La nostra valle, in quei giorni, sembrava dormire. Pareva dormire ferita. Come dopo una sbronza di cazzotti. Guardando bene si vedevano le buche delle bombe. E quel che rimaneva di San Donato. Il Killerino era fatto così. Aveva due coltelli, e uno lo teneva sempre tra i denti. In quei giorni, poi, era più cattivo del solito. Come tutti del resto, eravamo tutti cattivi."


Appunti per una Storia di Guerra è il primo splendido racconto di Gipì che immagina un presente sconvolto da una guerra insensata e senza nome in un'indefinita provincia italiana dove tutti i paesi hanno il nome di un santo e dove 3 ragazzini cercheranno di sopravvivere tra nuove esperienze e dolorose scoperte. Con una riflessione amara di fondo, chi non ha scelta non potrà che andare incontro al suo triste destino.

"Quanto ti devono scoppiare vicino le bombe, per farti dire che una guerra è tua?"

venerdì 23 gennaio 2009

Kill Brick

giovedì 22 gennaio 2009

Ten

E' l'unico album dei Pearl Jam che non ho originale... e cosa hanno pensato bene di fare? Ristampare Ten in 4 versioni tra cui la Super Deluxe Edition (2 CD + 1 DVD + 4 LP + cassetta)... vado a vendere un rene...



Il bassista dei Pearl Jam, Jeff Ament, che è stato il direttore artistico per il packaging originale di Ten, è tornato a ricoprire quel ruolo per queste ristampe, collaborando con il designer Andy Fischer della Vinyl Films di Cameron Crowe (che ha pubblicato anche il vinile di 'Into the Wild'). "L'obiettivo era di assemblare IL pezzo definitivo per i fan," spiega Fischer. "Qualcosa in cui gli estimatori dei Pearl Jam potessero immergersi per fare esperienza di un disco indelebile tutto da capo, in modo del tutto nuovo." "Il concept originale era di stare davvero insieme come gruppo e di entrare nel mondo della musica come una vera e propria band... una sorta di patto tutti-per-uno," afferma Jeff Ament. "C'erano alcuni elementi nell'artwork originale di Ten che non sono riusciti come speravamo, a causa di vincoli di tempo. Con questa ristampa, siamo stati in grado di prenderci il nostro tempo e di investire risorse per rendere il design nel modo in cui avevamo originariamente pensato."

Yo Man!

mercoledì 21 gennaio 2009

Let the Right One in

"I must be gone and live or stay and die"


Raramente si vedono storie raccontate con tanta delicatezza e poesia, tanto è più raro trovarlo in un film che è un horror atipico ma anche una dolce storia d'amore, una pellicola che di spaventoso ha pochissimo ma che riesce ad inquietare senza perdere la sua vena romantica. Nella periferia di una Stoccolma addormentata sotto la neve si muovono due ragazzini dodicenni, il biondissimo e angelico Oskar e la vampira Eli che 12 anni li ha compiuti da molto tempo, il loro fortuito incontro si rivelerà una dolcissima storia di iniziazione alla violenza dettata da una dipendenza reciproca oltre che dal fortissimo desiderio di sopravvivenza. A rendere il tutto perfetto c'è una cura dei dettagli sorprendente dalla splendida fotografia alla regia asciutta e glaciale di Alfredson pronta ad esplodere in repentini scatti di furia animale ma mai invadente sempre intelligente costruita di sottrazioni, fino al sonoro (i passi sulla neve, i rumori gutturali emessi da Eli quando si lascia andare alla sua natura famelica). Meraviglioso e imperdibile.

martedì 20 gennaio 2009

Natural Born Killers



Anni fa mi colpì e affascinò molto, rivedendolo ora devo parzialmente rivalutarlo. La sceneggiatura (di Tarantino) ritoccata pesantemente da Stone parte da una buona idea con una critica diretta ai media e alla sete di sangue e violenza di una società che allo stesso tempo glorifica e condanna i propi mostri.
Durante il film però la storia rischia di accartocciarsi su se stessa risultando alla lunga ripetitiva. La regia visionaria ed delirante, nonostate alcune trovate molto buone nel complesso appare eccessiva e troppo carica. Non mancano però delle sequenze memorabili come i flashback stile sit-com della famiglia di Mallory o il primo omicidio nel bar. Attori tutti in parte con un favoloso Tommy Lee Jones e colonna sonora di tutto rispetto.



Sweet Jane - Cowboy Junkies

lunedì 19 gennaio 2009

Kitty, Daisy & Lewis

Tre fratelli di 20, 15 e 18 anni, polistrumentisti (chitarra, batteria, piano, armonica, banjo, ukulele) innamorati della musica dei loro nonni e di quell'universo rockabilly che faceva ballare chiunque negli anni '50, capaci di mescolare con incredibile freschezza Jump Blues, Rock'n'roll, Swing e Country... praticamente un miracolo vivente. 

In radio qualcuno avrà sentito "Going Up The Country" cover riuscitissima dei Canned Heat (presa a sua volta da una vecchia canzone di Henry Thomas). Che dire, complimenti alla mamma ma pure al papà (tra l'altro musicisti entrambi e membri della band in tour).



Mean Son of a Gun - Kitty, Daisy & Lewis

venerdì 16 gennaio 2009

Thank God

giovedì 15 gennaio 2009

Tyler Stout



Disegna poster per il cinema e per la musica ed è semplicemente il più grande di tutti. Uno stile pazzesco, cura maniacale per i dettagli e scelte cromatiche perfette!
Comprimere su un foglio l'intero universo di Blade Runner non è da tutti... Peccato che quasi tutti i suoi lavori siano sold out.

mercoledì 14 gennaio 2009

La Pianista



La Pianista è un film difficile e durissimo, non mi stupisco di aver letto qua e là pesanti stroncature o addirittura sentimenti di indignazione. Haneke continua ad analizzare la violenza nelle sue varie forme e dopo quella fisica e gratuita di Funny Games si addentra nelle nevrosi della psiche umana attraverso il personaggio glaciale e perverso di Isabelle Huppert (strepitosa!).
Una professoressa disturbata che vive un rapporto morboso e conflittuale con la madre centro di un mondo fatto di frustrazioni e ambizioni represse. L'incontro con un giovane allievo scatenerà le sue pulsioni più malate e distorte in un percorso lucidissimo dentro la natura umana e nei suoi lati più oscuri. 

martedì 13 gennaio 2009

Black Hole

Scritto in 10 anni a partire dal '94 e uscito in precendeza in 3 volumi separati, Black Hole è ora raccolto in un unico splendido romanzo. 

La china scura e pesante di Charles Burns si muove sul foglio con la stessa maestria di Cronenberg dietro la macchina da presa con cui condivide inquietudini e ossessioni. Carne in metamorfosi tra viaggi onirici e incubi reali, sessualità come veicolo di contagio per raccontare metaforicamente la vita di ragazzi alle prese con un'adolescenza sofferta e in continua mutazione. La droga, il sesso e la voglia di evadere vissuta da un gruppo di ragazzi nella periferia di Seattle tra atmosfere Lynchane e un assassino misterioso.



Black Hole parla della malattia dell’adolescenza. Alcuni guariscono, altri no” Charles Burns

lunedì 12 gennaio 2009

Golden Bruce

E intanto il Golden Globe lo abbiamo portato a casa...



“All right! This is, uh, the only time I’m gonna be in competition with Clint Eastwood, I know that for sure. Felt pretty good, too. *giggles* Anyway, Mickey called me in Ireland and he asked me for, uh, some music, he told me a little bit about the character, he said some people invest themselves in their pain and they turn away from love and the things that strengthen and nurture their lives. He said this was a guy that didn’t figure, hadn’t figured that out. So I said well, I know a couple of those guys. And so, the song. So uh, first and foremost I’d like to thank Mickey. Without the call I wouldn’t have written the song. Without his inspiration. Thank you brother, for a beautiful performance, thank you. Thanks for thinking of me. Um, like to thank Darren and all the folks involved with the film for letting me be a small part of their picture, thank you. Uh, love to my strong and lovely wife Patti, and hello to Evan, Jess, and Sam at home. Happy birthday Big Man, Clarence Clemons!”
B. Springsteen

domenica 11 gennaio 2009

Amico fragile



Pazzesco sono già passati 10 anni da quel maledetto 11 gennaio '99, quanto ci manchi Fabrizio e quanto avrei voluto ascoltare la tua voce e le tue poesie dal vivo almeno una volta...

venerdì 9 gennaio 2009

Il ragazzo di Kortedala

Svedese, con più talento di Ibrahimovic, i numeri non li fa col pallone ma con la voce, le sue canzoni sono un misto di tropicalia e melodie che pescano dagli anni 50. Night Falls Over Kortedala il suo secondo album è un piccolo capolavoro di arrangiamenti.



Your Arms Around Me - Jens Lekman

mercoledì 7 gennaio 2009

Il Giardino delle Vergini Suicide



Il Giardino delle sorelle Lisbon è un buco nero pronto ad inghiottire sogni e speranze di un'adolescenza castrata e repressa, 5 angeli destinati a cadere sotto la pressione di un nido soffocante di amore e bigotta ottusità. Attraversato da una vena nostalgica che colloca il film in una dimensione quasi onirica, con un'atmosfera ovattata e rarefatta che ricorda Picnic ad Hanging Rock, il primo lavoro della Coppola porta già con sè la cifra stilistica dei suoi lavori seguenti. Dolcemente inquietante la colonna sonora degli Air.

Let it Snow! (capitolo 2)



Qui siamo a livelli record...
è dal 1985 che non nevicava così e se anche oggi andrà avanti tutto il giorno si andrà comondamente verso il mezzo metro. Il mio animo artistico non ha potuto fare a meno di creare questo mostro:
P.s notare il sigaro...

giovedì 1 gennaio 2009

The Texas Chainsaw Massacre



Probabilmente il film che ha cambiato le regole del cinema horror, girato nel 1974 e costato due soldi incassò 30 milioni di dollari. Parzialmente basato su una storia vera che sconvolse l'america di quegli anni il film di Hooper rivoluzionò i canoni della violenza e dell'orrore con uno dei personaggi più spaventosi e terrificanti della storia del cinema. Leatherface e la sua famigliola di macellai rappresentavano una periferia rurale americana sconosciuta e malsana, al di fuori del mondo, mostri creati da una società discriminante e malata. Splendida l'atmosfera fetida e afosa che avvolge tutto il film, così come la scelta di usare pochissimo sangue lasciando all'imaginazione i dettagli più raccapriccianti. Una storia semplice, 5 ragazzi fatti a pezzi uno dopo l'altro (schema che verrà ripreso in centinai di film a seguire) ma in fondo ad un film horror non posso chiedere di meglio.